Curiamo con amore diecimila piante d'ulivo secolari, cultivar Carolea, e produciamo un pregiato olio extravergine d'oliva biologico Lametia DOP e presidio Slow food.
La natura e i suoi ritmi sono al centro della nostra visione, per questo adottiamo un'agricoltura sostenibile che rispetta la stagionalità della terra e preserva le proprietà dei suoi frutti.
Le olive vengono lavorate con spremitura a freddo nel frantoio aziendale entro 4 ore dalla raccolta per conservare le loro proprietà nutritive e ottenere un olio genuino dal gusto unico.
L'olio è un prodotto biologico da usare a tavola, ma è anche l'espressione di uno stile di vita in armonia con i cicli vitali della natura.
L’olio è la nostra materia prima privilegiata, ma l’amore per la terra ci porta a curare anche il seminativo, il frutteto e l'orto, e ad ampliare la gamma di prodotti aziendali
biologici. Una tradizione di famiglia molto apprezzata da chef e clienti.
Visita le coste della Calabria, rifugiati in un antico villaggio rurale circondato da centinaia di ulivi, gusta una cena realizzata con gli elementi della dieta mediterranea. Vivi momenti semplicemente indimenticabili.
Siamo al centro della Calabria. Scegli l'itinerario dei tuoi desideri e lasciati emozionare.
Pizzo Calabro è la città del tartufo, si erge su un promontorio affacciato sul mare e porta con sé le testimonianze storiche della colonizzazione greca e delle invasioni dei saraceni. Il borgo è noto per le sue vie del centro animate da botteghe, negozi e locali dove trascorrere il tempo libero. Tra i punti di interesse non si può non visitare il Castello di Gioacchino Murat risalente al periodo Angioino – Aragonese, dove nel 1815 fu imprigionato e ucciso il re di Napoli, cognato di Napoleone, accusato di aver sollevato la popolazione calabrese contro i Borboni. Pizzo, inoltre, sulla sua spiaggia custodisce un posto unico al mondo la Chiesa di Piedigrotta realizzata nel 1880 da Angelo Barone, un'artista pizzitano, che ogni giorno si recava sul posto a piedi. Angelo ingrandì la grotta a colpi di piccone e poi riempì gli ambienti scolpendo delle statue rappresentanti la vita di Gesù e dei Santi. Quando Angelo morí, suo figlio Alfonso continuò la sua opera scolpendo altri gruppi di statue, angeli e bassorilievi con scene sacre e affreschi. Piedigrotta è aperta al pubblico ed è visitabile tutto l'anno.
Gerace è un antico borgo abbracciato dal territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Immersa in un’atmosfera medievale e con un'architettura che richiama il mondo bizantino, la cittadina svetta dall’alto della rupe di arenaria su cui si trova arroccata e gode di una vista incredibile sul Mar Ionio e sul territorio della Locride. Il suo nome dalle origini greche significa “sparviero” e leggenda vuole che fu proprio un rapace a scegliere la posizione dove sarebbe sorto il villaggio, un posto dove difendersi dagli attacchi dei saraceni. Gerace, infatti, vanta una posizione riparata, che si è rivelata sufficientemente strategica nel corso degli eventi storici e che le permettono ancora oggi di mantenersi fuori dalle rotte più turistiche e di conservare intatto il suo fascino antico. La perfezione delle sue chiese, dei suoi palazzi storici e dei suoi monumenti ed il loro integrarsi armonioso con il paesaggio circostante sono valsi alla città il diritto ad entrare nella classifica dei borghi più belli d’Italia.
Santa Severina è un antico borgo medievale della provincia di Crotone, a metà strada tra il Mar Ionio e i monti della Sila, al centro di un meraviglioso paesaggio collinare, con il fiume Neto che percorre il suo territorio. La cittadina, che si fregia del titolo di uno dei Borghi più belli d’Italia, sorge su uno sperone di tufo che domina la vallata del Neto. A segnare la storia di Santa Severina le grandi civiltà mediterranee ed europee che nel loro passaggio hanno lasciato reperti e monumenti, beni che oggi possono essere ammirati in tutta la loro bellezza. Il patrimonio storico-architettonico del borgo, infatti, è figlio delle influenze degli Svevi, dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi, che lo rendono uno dei poli turistici più interessanti della Calabria sotto il profilo artistico e culturale. Simbolo indiscusso del posto è l'imponente Castello di Santa Severina, che ospita al suo interno un importante Museo Archeologico. Noto anche come Castello Carafa, risale all’epoca di Roberto il Guiscardo, e successivamente è stato ampliato con una serie di labirinti sotterranei e scuderie. All'interno del castello è ancora possibile ammirare resti di affreschi medievali e saloni decorati a stucco, con dipinti barocchi di Francesco Giordano.
Il borgo di Bova è arroccato sui monti dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Con meno di 500 abitanti ed un’atmosfera d’altri tempi. Bova è uno dei Borghi più Belli d’Italia. Il paese è considerato la capitale culturale della Calabria Greca, la zona che dall’Aspromonte degrada verso lo Ionio, antico luogo di conquista da parte della popolazione ellenica e storicamente culla di un meraviglioso crogiolo di culture e di lingue. Oltre a Bova fanno parte dell'area grecanica Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco, comuni che portano ancora i suggestivi segni di questa commistione: tradizioni e suoni linguistici della Calabria fusi con quelli della Grecia, in un mélange culturale incredibilmente affascinante. Da visitare, nel centro storico di Bova il Castello Normanno, risalente al secolo XI e rafforzato in seguito dagli Aragonesi. Gli stretti vicoli del borgo si intersecano sotto il vigile controllo del castello, e si uniscono in un labirinto di suggestivi passaggi dominati dal calore delle pietre e da un’atmosfera sospesa. Passeggiare per le strade del paese è il modo migliore per conoscerne l’essenza e non perderne nemmeno uno scorcio.
Scilla è un piccolo borgo della provincia di Reggio Calabria, tra i più graziosi e caratteristici d’Italia. Sorge su di un alto sperone roccioso a picco sul mare, ed è un importante centro turistico della Costa Viola, chiamata così per il colore che assumono le acque del mare durante il tramonto. Scilla si presenta con un panorama incantevole: l’antico Castello addossato alla costa, le casette colorate accostate una all'altra e lo Stretto con la vista della Sicilia. La parte più antica e suggestiva di Scilla è la località Chianalea, denominata anche piccola Venezia per la sua posizione quasi immersa nelle acque del mare. È un pittoresco borgo di pescatori a cui è stato conferito il titolo di uno dei borghi più belli d'Italia. Le sue case, strette le une alle altre e separate da minuscole viuzze, sembra che sorgano direttamente dal mare azzurro, poggiando le fondamenta proprio sugli scogli. L’antico borgo è un susseguirsi di caratteristiche vie dove è possibile apprezzare chiese e fontane, mentre dall’alto domina l’austero Castello dei Ruffo. L’attività sulla quale si basa l’economia di Chianalea è la pesca del pesce-spada, materia prima a cui è dedicata la famosa sagra che si tiene ad agosto nel porto di Scilla.
Tropea è il Borgo dei Borghi 2021. Conosciuta in tutto il mondo come la perla del Tirreno è una meta irrinunciabile per chi vuole scoprire le atmosfere meravigliose della Costa degli Dei. Difficile non innamorarsi del singolare borgo di Tropea, che ha colpito lo sguardo e ammaliato il talento di un pittore geniale come Escher. Il disegnatore olandese, infatti, ritrasse gli scorci di Tropea negli anni '30 durante un suo viaggio in Calabria, e realizzò un'opera d'arte che al momento è conservata alla National Gallery of Canada di Ottawa. La cartolina della città simbolo del turismo in Calabria è quella che ritrae il santuario di Santa Maria dell'Isola, un luogo sacro particolarissimo, incastonato da mille anni su una roccia arenaria, circondata dal mare fino a qualche secolo fa. Sono 370 i gradini da salire per entrare nella chiesa dove è custodita la Sacra Famiglia che viene festeggiata il 15 agosto con una processione in mare. Il santuario inizialmente è stato abitato da monaci eremiti greci, nel 1066 è stato ceduto insieme al territorio nei dintorni a Desiderio, abbate di Montecassino, e ancora oggi è di proprietà dell'Abbazia di Montecassino.
Pizzo Calabro è la città del tartufo, si erge su un promontorio affacciato sul mare e porta con sé le testimonianze storiche della colonizzazione greca e delle invasioni dei saraceni. Il borgo è noto per le sue vie del centro animate da botteghe, negozi e locali dove trascorrere il tempo libero. Tra i punti di interesse non si può non visitare il Castello di Gioacchino Murat risalente al periodo Angioino – Aragonese, dove nel 1815 fu imprigionato e ucciso il re di Napoli, cognato di Napoleone, accusato di aver sollevato la popolazione calabrese contro i Borboni. Pizzo, inoltre, sulla sua spiaggia custodisce un posto unico al mondo la Chiesa di Piedigrotta realizzata nel 1880 da Angelo Barone, un'artista pizzitano, che ogni giorno si recava sul posto a piedi. Angelo ingrandì la grotta a colpi di piccone e poi riempì gli ambienti scolpendo delle statue rappresentanti la vita di Gesù e dei Santi. Quando Angelo morí, suo figlio Alfonso continuò la sua opera scolpendo altri gruppi di statue, angeli e bassorilievi con scene sacre e affreschi. Piedigrotta è aperta al pubblico ed è visitabile tutto l'anno.
Gerace è un antico borgo abbracciato dal territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Immersa in un’atmosfera medievale e con un'architettura che richiama il mondo bizantino, la cittadina svetta dall’alto della rupe di arenaria su cui si trova arroccata e gode di una vista incredibile sul Mar Ionio e sul territorio della Locride. Il suo nome dalle origini greche significa “sparviero” e leggenda vuole che fu proprio un rapace a scegliere la posizione dove sarebbe sorto il villaggio, un posto dove difendersi dagli attacchi dei saraceni. Gerace, infatti, vanta una posizione riparata, che si è rivelata sufficientemente strategica nel corso degli eventi storici e che le permettono ancora oggi di mantenersi fuori dalle rotte più turistiche e di conservare intatto il suo fascino antico. La perfezione delle sue chiese, dei suoi palazzi storici e dei suoi monumenti ed il loro integrarsi armonioso con il paesaggio circostante sono valsi alla città il diritto ad entrare nella classifica dei borghi più belli d’Italia.
Santa Severina è un antico borgo medievale della provincia di Crotone, a metà strada tra il Mar Ionio e i monti della Sila, al centro di un meraviglioso paesaggio collinare, con il fiume Neto che percorre il suo territorio. La cittadina, che si fregia del titolo di uno dei Borghi più belli d’Italia, sorge su uno sperone di tufo che domina la vallata del Neto. A segnare la storia di Santa Severina le grandi civiltà mediterranee ed europee che nel loro passaggio hanno lasciato reperti e monumenti, beni che oggi possono essere ammirati in tutta la loro bellezza. Il patrimonio storico-architettonico del borgo, infatti, è figlio delle influenze degli Svevi, dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi, che lo rendono uno dei poli turistici più interessanti della Calabria sotto il profilo artistico e culturale. Simbolo indiscusso del posto è l'imponente Castello di Santa Severina, che ospita al suo interno un importante Museo Archeologico. Noto anche come Castello Carafa, risale all’epoca di Roberto il Guiscardo, e successivamente è stato ampliato con una serie di labirinti sotterranei e scuderie. All'interno del castello è ancora possibile ammirare resti di affreschi medievali e saloni decorati a stucco, con dipinti barocchi di Francesco Giordano.
Il borgo di Bova è arroccato sui monti dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Con meno di 500 abitanti ed un’atmosfera d’altri tempi. Bova è uno dei Borghi più Belli d’Italia. Il paese è considerato la capitale culturale della Calabria Greca, la zona che dall’Aspromonte degrada verso lo Ionio, antico luogo di conquista da parte della popolazione ellenica e storicamente culla di un meraviglioso crogiolo di culture e di lingue. Oltre a Bova fanno parte dell'area grecanica Gallicianò, Roghudi e Roccaforte del Greco, comuni che portano ancora i suggestivi segni di questa commistione: tradizioni e suoni linguistici della Calabria fusi con quelli della Grecia, in un mélange culturale incredibilmente affascinante. Da visitare, nel centro storico di Bova il Castello Normanno, risalente al secolo XI e rafforzato in seguito dagli Aragonesi. Gli stretti vicoli del borgo si intersecano sotto il vigile controllo del castello, e si uniscono in un labirinto di suggestivi passaggi dominati dal calore delle pietre e da un’atmosfera sospesa. Passeggiare per le strade del paese è il modo migliore per conoscerne l’essenza e non perderne nemmeno uno scorcio.
Scilla è un piccolo borgo della provincia di Reggio Calabria, tra i più graziosi e caratteristici d’Italia. Sorge su di un alto sperone roccioso a picco sul mare, ed è un importante centro turistico della Costa Viola, chiamata così per il colore che assumono le acque del mare durante il tramonto. Scilla si presenta con un panorama incantevole: l’antico Castello addossato alla costa, le casette colorate accostate una all'altra e lo Stretto con la vista della Sicilia. La parte più antica e suggestiva di Scilla è la località Chianalea, denominata anche piccola Venezia per la sua posizione quasi immersa nelle acque del mare. È un pittoresco borgo di pescatori a cui è stato conferito il titolo di uno dei borghi più belli d'Italia. Le sue case, strette le une alle altre e separate da minuscole viuzze, sembra che sorgano direttamente dal mare azzurro, poggiando le fondamenta proprio sugli scogli. L’antico borgo è un susseguirsi di caratteristiche vie dove è possibile apprezzare chiese e fontane, mentre dall’alto domina l’austero Castello dei Ruffo. L’attività sulla quale si basa l’economia di Chianalea è la pesca del pesce-spada, materia prima a cui è dedicata la famosa sagra che si tiene ad agosto nel porto di Scilla.
Tropea è il Borgo dei Borghi 2021. Conosciuta in tutto il mondo come la perla del Tirreno è una meta irrinunciabile per chi vuole scoprire le atmosfere meravigliose della Costa degli Dei. Difficile non innamorarsi del singolare borgo di Tropea, che ha colpito lo sguardo e ammaliato il talento di un pittore geniale come Escher. Il disegnatore olandese, infatti, ritrasse gli scorci di Tropea negli anni '30 durante un suo viaggio in Calabria, e realizzò un'opera d'arte che al momento è conservata alla National Gallery of Canada di Ottawa. La cartolina della città simbolo del turismo in Calabria è quella che ritrae il santuario di Santa Maria dell'Isola, un luogo sacro particolarissimo, incastonato da mille anni su una roccia arenaria, circondata dal mare fino a qualche secolo fa. Sono 370 i gradini da salire per entrare nella chiesa dove è custodita la Sacra Famiglia che viene festeggiata il 15 agosto con una processione in mare. Il santuario inizialmente è stato abitato da monaci eremiti greci, nel 1066 è stato ceduto insieme al territorio nei dintorni a Desiderio, abbate di Montecassino, e ancora oggi è di proprietà dell'Abbazia di Montecassino.
Il festival celebra la cultura calabrese tradizionale e si svolge a Caulonia, città di origine magno greca, in provincia di Reggio Calabria. La tarantella nelle sue declinazioni musicali e danzanti è il fil rouge che si dipana tra uno spettacolo e l'altro, col fine di svelare e comunicare il folclore, le pagine di storia e le vibrazioni culturali che animano il popolo calabrese. Tradizioni autentiche che vengono reinterpretate anche attraverso nuovi stili e linguaggi sperimentali. Un susseguirsi di spettacoli che sprigionano un'anima folk, i colori fervidi e allegri dei costumi popolari e l'energia travolgente della “rota” della danza collettiva. Il programma della kermesse prevede anche incontri di altro genere, come momenti seminariali e di riflessione sulla cultura del territorio regionale. Non solo musica live, dunque, tra le proposte in programma, ma anche corsi e workshop che coinvolgono attivamente i partecipanti del festival, non solo nel corso delle serate ma anche durante il giorno. Il Kaulonia Tarantella Festival è un appuntamento imperdibile per chi vuole vivere le singolari atmosfere della tradizione calabrese e godersi uno spettacolo sempre sorprendente, aperto alle contaminazioni artistiche di nuovi stili e performance.
Un festival in un poetico luogo della memoria, il Parco archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, dove si mette in scena l’ “armonia delle arti”. È un’agorà dello spirito, dove musica, teatro, danza, leggenda e storia di ieri e di oggi s’intersecano, nel segno della cultura della bellezza come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Le performance teatrali spaziano dal filone classico al contemporaneo, così come avviene per gli spettacoli di danza e per le esibizioni musicali, un programma molto curato che attraverso gli autori e le rappresentazioni che propone esalta le forme d'espressione artistica, caricandole della bellezza e della storia della location che le ospita. Se è vero che le persone e la musica possiedono la capacità di trasformare i luoghi come una forza plastica, Armonie d'Arte Festival ha sempre assecondato il fascino incomparabile e archetipico del parco Scolacium, aggiungendo valore contemporaneo al suo valore intrinseco, con un’attività densa e intensa, va avanti ormai da 20 anni. Ad alternarsi sul palco di Armonie d'Arte in questi decenni artisti del calibro di Riccardo Muti, Joaquin Cortes, David Garrett, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Lorin Mazel, Josè Carreras, Svetlana Zacharova, Pat Metheny, 2Cellos, Wayne Shorter, Giancarlo Giannini e dei grandi artisti che ci hanno lasciato di recente Giorgio Albertazzi, Chick Corea e Gigi Proietti.
A Gizzeria Lido, capitale del kitesurf, si ritrovano ogni anno centinaia di atleti provenienti dall'Italia e dall'estero per la disputa del campionato mondiale. La cittadina sul Mar Tirreno è una delle location più conosciute per la pratica di questo sport, favorita dalle caratteristiche della spiaggia, dello specchio d’acqua e del vento termico, che si presenta tutti i giorni con la stessa intensità e con eccezionale regolarità. Una combinazione di fattori davvero unica, che rende questo tratto di costa un'esperienza irrinunciabile per gli appassionati di kitesurf. Il campionato “Kite Foil World Series” si articola in quattro diverse tappe e si svolge a Gizzeria nella sede del circolo velico Hang Loose. Il circolo è facilmente raggiungibile in quanto dista dall'agriturismo circa 20 km e lungo il tragitto c'è la possibilità di scoprire un luogo molto suggestivo, dove la natura diventa sinonimo di relax: le Terme di Caronte. Le acque sulfuree che scorrono nella gurna, una vasca naturale ai piedi del Monte S.Elia, ritemprano corpo e spirito di chi vi si immerge con le loro proprietà terapeutiche e benefiche fin dai tempi antichi.
Il Roccella Jazz Festival è un'importante rassegna di musica jazz che in ogni edizione annovera artisti di fama mondiale e si propone come un luogo di esperimenti e di creatività. Nel programma della manifestazione, che ha il suo centro a Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria, ci sono incontri tra musicisti di diversa provenienza, ma anche tra diverse forme d’arte: musica, teatro, cinema, danza, fotografia e letteratura. Tra i protagonisti dell'ultima edizione si distingue l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore: che si è esibita al Teatro al Castello, sede storica della rassegna, alla quale lo stesso Arbore espresse il desiderio di partecipare. È stata una performance all’insegna del suo amore per il jazz e al fianco della band più operativa della storia italiana e nel panorama musicale internazionale. Altro ospite di questa edizione del festival è stato Brunori Sas, amato artista contemporaneo che ha giocato in casa, fresco di importanti riconoscimenti, come la targa Tenco per il suo ultimo album “Cip”.
Il Peperoncino Jazz Festival è una rassegna di musica jazz itinerante in grado di mettere in rete più di trenta città in tutta la Calabria. Il festival è un lungo viaggio non solo musicale, ma anche territoriale. Attraverso la scoperta di luoghi testimoni di storia e cultura, la manifestazione riesce a conquistare facilmente tutti i sensi dello spettatore. Dai capoluoghi ai più importanti centri d’arte, dai borghi millenari arroccati sulle cime montuose, alle caratteristiche località di mare, sono tante e intriganti le location dell'evento. La musica del Peperoncino Jazz Festival, con un cartellone che ogni anno diventa sempre più internazionale, dà vita a performance di alto profilo dal Pollino all'Aspromonte, abbracciando in un'unica vibrazione musicale tutta la regione. Ad esibirsi abitualmente sono le stelle del panorama jazzistico internazionale come Eric Daniel, Joy Garrison, Gregory Hutchinson, Seamus Blake, Joyce Elaine Yuille e Jessee Davis, i cui concerti vantano i prestigiosi patrocini della Reale Ambasciata di Norvegia e del Consolato Generale degli Usa; insieme agli ambasciatori del jazz e della musica italiana nel mondo come Gianluca Guidi, Giorgio Conte, Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco, Nino Buonocore, Beppe Voltarelli, Ada Montellanico, Matteo Bortone ed Elio Coppola, solo per fare qualche nome.
Il Magna Graecia Film Festival nasce da un’idea dei fratelli Alessandro e Gianvito Casadonte. Il loro sogno diventato realtà ha l'obiettivo di raccontare la nostra società attraverso il cinema. È una manifestazione dedicata esclusivamente alle opere prime e seconde e cerca di valorizzare il cinema d'autore e il giovane cinema italiano e internazionale. I film selezionati sono opere di qualità che spesso trovano difficoltà nei normali circuiti di distribuzione e trattano tematiche di grande rilevanza sociale, argomenti attuali e particolarmente sensibili. Location della kermesse filmica è Catanzaro Lido. Città che si affaccia sull’affascinante scenario del golfo di Squillace, ricco di bellezze paesaggistiche e di storia. Il Festival nel corso del tempo ha ottenuto il sostegno di personalità del calibro di Ettore Scola, Mario Monicelli, Citto Maselli, Ugo Gregoretti , Giorgio Arlorio e tanti altri, che hanno contribuito attivamente, insieme ai fondatori, a far crescere la manifestazione a livello nazionale ed internazionale. La loro presenza in giuria per tanti anni, ha consentito ai giovani talenti di ottenere visibilità e affermarsi nel panorama cinematografico italiano. L'Evento è gratuito e oltre alla proiezione di film e alle ospitate di grandi nomi del cinema prevede numerosi eventi collaterali.
Il festival celebra la cultura calabrese tradizionale e si svolge a Caulonia, città di origine magno greca, in provincia di Reggio Calabria. La tarantella nelle sue declinazioni musicali e danzanti è il fil rouge che si dipana tra uno spettacolo e l'altro, col fine di svelare e comunicare il folclore, le pagine di storia e le vibrazioni culturali che animano il popolo calabrese. Tradizioni autentiche che vengono reinterpretate anche attraverso nuovi stili e linguaggi sperimentali. Un susseguirsi di spettacoli che sprigionano un'anima folk, i colori fervidi e allegri dei costumi popolari e l'energia travolgente della “rota” della danza collettiva. Il programma della kermesse prevede anche incontri di altro genere, come momenti seminariali e di riflessione sulla cultura del territorio regionale. Non solo musica live, dunque, tra le proposte in programma, ma anche corsi e workshop che coinvolgono attivamente i partecipanti del festival, non solo nel corso delle serate ma anche durante il giorno. Il Kaulonia Tarantella Festival è un appuntamento imperdibile per chi vuole vivere le singolari atmosfere della tradizione calabrese e godersi uno spettacolo sempre sorprendente, aperto alle contaminazioni artistiche di nuovi stili e performance.
Un festival in un poetico luogo della memoria, il Parco archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, dove si mette in scena l’ “armonia delle arti”. È un’agorà dello spirito, dove musica, teatro, danza, leggenda e storia di ieri e di oggi s’intersecano, nel segno della cultura della bellezza come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Le performance teatrali spaziano dal filone classico al contemporaneo, così come avviene per gli spettacoli di danza e per le esibizioni musicali, un programma molto curato che attraverso gli autori e le rappresentazioni che propone esalta le forme d'espressione artistica, caricandole della bellezza e della storia della location che le ospita. Se è vero che le persone e la musica possiedono la capacità di trasformare i luoghi come una forza plastica, Armonie d'Arte Festival ha sempre assecondato il fascino incomparabile e archetipico del parco Scolacium, aggiungendo valore contemporaneo al suo valore intrinseco, con un’attività densa e intensa, va avanti ormai da 20 anni. Ad alternarsi sul palco di Armonie d'Arte in questi decenni artisti del calibro di Riccardo Muti, Joaquin Cortes, David Garrett, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Lorin Mazel, Josè Carreras, Svetlana Zacharova, Pat Metheny, 2Cellos, Wayne Shorter, Giancarlo Giannini e dei grandi artisti che ci hanno lasciato di recente Giorgio Albertazzi, Chick Corea e Gigi Proietti.
A Gizzeria Lido, capitale del kitesurf, si ritrovano ogni anno centinaia di atleti provenienti dall'Italia e dall'estero per la disputa del campionato mondiale. La cittadina sul Mar Tirreno è una delle location più conosciute per la pratica di questo sport, favorita dalle caratteristiche della spiaggia, dello specchio d’acqua e del vento termico, che si presenta tutti i giorni con la stessa intensità e con eccezionale regolarità. Una combinazione di fattori davvero unica, che rende questo tratto di costa un'esperienza irrinunciabile per gli appassionati di kitesurf. Il campionato “Kite Foil World Series” si articola in quattro diverse tappe e si svolge a Gizzeria nella sede del circolo velico Hang Loose. Il circolo è facilmente raggiungibile in quanto dista dall'agriturismo circa 20 km e lungo il tragitto c'è la possibilità di scoprire un luogo molto suggestivo, dove la natura diventa sinonimo di relax: le Terme di Caronte. Le acque sulfuree che scorrono nella gurna, una vasca naturale ai piedi del Monte S.Elia, ritemprano corpo e spirito di chi vi si immerge con le loro proprietà terapeutiche e benefiche fin dai tempi antichi.
Il Roccella Jazz Festival è un'importante rassegna di musica jazz che in ogni edizione annovera artisti di fama mondiale e si propone come un luogo di esperimenti e di creatività. Nel programma della manifestazione, che ha il suo centro a Roccella Jonica in provincia di Reggio Calabria, ci sono incontri tra musicisti di diversa provenienza, ma anche tra diverse forme d’arte: musica, teatro, cinema, danza, fotografia e letteratura. Tra i protagonisti dell'ultima edizione si distingue l’Orchestra Italiana di Renzo Arbore: che si è esibita al Teatro al Castello, sede storica della rassegna, alla quale lo stesso Arbore espresse il desiderio di partecipare. È stata una performance all’insegna del suo amore per il jazz e al fianco della band più operativa della storia italiana e nel panorama musicale internazionale. Altro ospite di questa edizione del festival è stato Brunori Sas, amato artista contemporaneo che ha giocato in casa, fresco di importanti riconoscimenti, come la targa Tenco per il suo ultimo album “Cip”.
Il Peperoncino Jazz Festival è una rassegna di musica jazz itinerante in grado di mettere in rete più di trenta città in tutta la Calabria. Il festival è un lungo viaggio non solo musicale, ma anche territoriale. Attraverso la scoperta di luoghi testimoni di storia e cultura, la manifestazione riesce a conquistare facilmente tutti i sensi dello spettatore. Dai capoluoghi ai più importanti centri d’arte, dai borghi millenari arroccati sulle cime montuose, alle caratteristiche località di mare, sono tante e intriganti le location dell'evento. La musica del Peperoncino Jazz Festival, con un cartellone che ogni anno diventa sempre più internazionale, dà vita a performance di alto profilo dal Pollino all'Aspromonte, abbracciando in un'unica vibrazione musicale tutta la regione. Ad esibirsi abitualmente sono le stelle del panorama jazzistico internazionale come Eric Daniel, Joy Garrison, Gregory Hutchinson, Seamus Blake, Joyce Elaine Yuille e Jessee Davis, i cui concerti vantano i prestigiosi patrocini della Reale Ambasciata di Norvegia e del Consolato Generale degli Usa; insieme agli ambasciatori del jazz e della musica italiana nel mondo come Gianluca Guidi, Giorgio Conte, Fabrizio Bosso, Daniele Scannapieco, Nino Buonocore, Beppe Voltarelli, Ada Montellanico, Matteo Bortone ed Elio Coppola, solo per fare qualche nome.
Il Magna Graecia Film Festival nasce da un’idea dei fratelli Alessandro e Gianvito Casadonte. Il loro sogno diventato realtà ha l'obiettivo di raccontare la nostra società attraverso il cinema. È una manifestazione dedicata esclusivamente alle opere prime e seconde e cerca di valorizzare il cinema d'autore e il giovane cinema italiano e internazionale. I film selezionati sono opere di qualità che spesso trovano difficoltà nei normali circuiti di distribuzione e trattano tematiche di grande rilevanza sociale, argomenti attuali e particolarmente sensibili. Location della kermesse filmica è Catanzaro Lido. Città che si affaccia sull’affascinante scenario del golfo di Squillace, ricco di bellezze paesaggistiche e di storia. Il Festival nel corso del tempo ha ottenuto il sostegno di personalità del calibro di Ettore Scola, Mario Monicelli, Citto Maselli, Ugo Gregoretti , Giorgio Arlorio e tanti altri, che hanno contribuito attivamente, insieme ai fondatori, a far crescere la manifestazione a livello nazionale ed internazionale. La loro presenza in giuria per tanti anni, ha consentito ai giovani talenti di ottenere visibilità e affermarsi nel panorama cinematografico italiano. L'Evento è gratuito e oltre alla proiezione di film e alle ospitate di grandi nomi del cinema prevede numerosi eventi collaterali.
La Cattolica è una chiesa bizantina alle pendici del monte Cosolino della catena delle Serre. Il suo nome deriva dal greco Katholikon, che si utilizzava per indicare le chiese privilegiate dotate di battistero e, ad oggi, è uno tra i più importanti monumenti dell’intera Calabria, riconosciuta, da tutti i critici d'arte, come un'opera unica nella particolarità della sua costruzione e del suo meraviglioso equilibrio architettonico. La sua edificazione è dovuta ai monaci orientali, che si insediarono in grotte dette laure, alcune delle quali sono visibili ancora oggi. La sua destinazione originaria è da tempo dibatutta. C’è chi pensa fosse un complesso di laure basiliane, chi la considera un’antica chiesa matrice, o un oratorio musulmano, o un luogo di raccoglimento per le comunità eremitiche. Anche se, l’ipotesi più accreditata, vede la Cattolica di Stilo come parte d’un vecchio monastero dedicato all’Assunta. Più volte restaurata, ha una ricchezza cromatica e geometrica che ricorda le chiese d’Oriente. Esternamente formata da un cubo centrale sormontato da quattro piccole cupole in corrispondenza degli angoli della facciata, ha all’interno iscrizioni in arabo e altre di testi biblici, oltre che i resti d’antichissimi affreschi della Madonna, di Cristo e di San Nicola.
È il Caravaggio calabrese Mattia Preti, pittore del '600 nato a Taverna, famoso per la particolarità del suo linguaggio pittorico: caratterizzato da effetti chiaroscurali, ripresi, appunto, dallo stile di Michelangelo Merisi. Le sue tele sono conservate nel Museo Civico della sua terra natia. L'edificio museale è collocato nel complesso conventuale di San Domenico, realizzato nel 1464 ad opera di Fra Paolo da Mileto. Del convento, oggi, resta la chiesa ed il grande edificio che ospita la sede municipale, il Museo Civico e la biblioteca. Il percorso espositivo si articola in due distinti settori A e B: il primo, con opere databili fra il IV sec. a.C. e la fine dell’Ottocento, di cui si ricordano le pregevoli opere dei fratelli Gregorio e Mattia Preti, Marco Minniti, Giovan Battista Spinelli, Antonio e Giovanni Sarnelli, Antonio De Bellis; il secondo dedicato agli artisti dei sec. XX e XXI, ospita la Galleria d’arte contemporanea. Il settore d’arte contemporanea comprende: quattro spazi di esposizione permanente dedicati agli artisti Ercole e Lia Drei, Francesco Guerrieri e Carmelo Savelli; una sala intitolata allo studioso Alfonso Frangipane, con stampe e libri d’artista; un percorso dedicato agli artisti nati fra il 1900 e il 1960, tra i quali, le opere di: Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Mirella Bentivoglio, Vasco Bendini, Achille Pace, Giovanni Marziano, Antonio Violetta, Giuseppe Gallo, Francesco Correggia, Mario Parentela e Antonio Saladino.
I Bronzi di Riace, considerati tra le testimonianze più significative al mondo dell’arte greca classica, sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia, divenuti simbolo della città di Reggio Calabria. I Bronzi furono ritrovati nel 1972, in eccezionale stato di conservazione, sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina, da un appassionato subacqueo durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. Le statue si possono ammirare al Museo Archeologico di Reggio dove sono custodite testimonianze preistoriche, protostoriche e magnogreche. Non dimentichiamo che la Calabria fu il cuore pulsante e vitale della Magna Grecia. A partire dall’VIII secolo a.C., popoli provenienti dalla Grecia continentale colonizzarono le coste orientali calabresi, fondando le più antiche poleis di Crotone e Sibari, che poi si espansero in una rete di città che costituirono le colonie della Magna Grecia: Hipponion, Kaulonia, Krimisa, Kroton, Locri Epizefiri, Medma, Methauros, Rhegion, Skylletion, Sibaris, Temesa, Terina. Di questa illustre storia si trovano numerose testimonianze. L’idea di dare vita a un Museo Nazionale con i materiali portati alla luce nelle campagne di scavo nei principali siti calabresi prese forma concreta attraverso l’impegno dell’archeologo Paolo Orsi per la fusione delle civiche collezioni con quelle statali. Nel 1954, il soprintendente Alfonso De Franciscis aprì il Museo parzialmente al pubblico che fu inaugurato ufficialmente nel 1959.
La Galleria Nazionale di Cosenza è allestita nel cinquecentesco Palazzo Arnone, sul colle Triglio, dove all'interno ha sede la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria. La Galleria è costituita dalla collezione dei dipinti che documentano momenti significativi dell'arte dal Cinquecento al Novecento, in particolare meridionale. Espone opere di pittori nati in Calabria, da Pietro Negroni a Mattia Preti a Umberto Boccioni e di artisti napoletani che hanno influenzato gli esiti della pittura locale. Annovera pregevoli opere di Mattia Preti: Ercole che libera Prometeo, Ercole che libera Teseo, il Martirio di San Sebastiano, San Girolamo, Giacobbe, Labano il suo gregge e Rachele. Tra le altre opere: i bozzetti di Sebastiano Conca, una Sacra Famiglia del cosentino Pietro Negroni e splendide tele di Luca Giordano. Di particolare importanza anche i trentotto dipinti in deposito in comodato della Collezione Carime, tra cui un Cristo al calvario e il Cireneo attribuito a Giovanni e Giuseppe Bellini.
Uno dei più antichi e rari evangeliari esistenti al mondo, reso prezioso e unico grazie alle sue bellissime miniature sulla vita e sulle opere di Gesù. Un viaggio tra i resti di un documento che, nell'ottobre del 2015, è stato riconosciuto quale Patrimonio dell'umanità ed inserito dall'Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della memoria mondiale e che, senza indugio, possiamo considerare una delle opere più importanti presenti in Calabria. L’itinerario, che consente di immergersi nella spiritualità dei monaci basiliani, rappresenta anche una bella esplorazione della storia imprenditoriale della Calabria, attraverso la visita all’opificio e al Museo Amarelli. Si tratta della fabbrica di liquirizia più nota e importante d’Italia, con una rilevante fama internazionale. Si trova a Rossano Calabro e rappresenta una testimonianza indelebile di archeologia industriale, condotta da una famiglia presente e produttiva da 300 anni sullo stesso territorio attraverso la lavorazione della la liquirizia. La Calabria, infatti,vanta una tradizione storica nella coltivazione di questa pregiata radice, e si concentra in questa regione circa l’80 per cento della produzione nazionale, in particolar modo proprio nell'area geografica tra Rossano e Corigliano Calabro.
La certosa di Serra San Bruno è un monastero certosino ubicato in Calabria, nel Parco delle Serre, dal lontano 1090. Primo convento dei certosini fondato in Italia, è caratterizzato da un'atmosfera di pace e misticismo. I certosini sono soggetti, nel rispetto della tradizione, alla rigida regola monastica della clausura. Unico ponte con il “mondo reale” è il museo realizzato nel 1994. All’interno è presente una biblioteca che accoglie oltre 25.000 volumi. La quiete ed il silenzio, il canto melodioso dei frati certosini, i profumi della terra, introducono ad una singolare esperienza di fede e amore. Suggestivo è il Laghetto dei Miracoli dove è immersa la statua di San Bruno, a ricordo delle penitenze che il santo offriva a Dio. Il luogo, altamente contemplativo, è stato pellegrinaggio di molti personaggi illustri: S.S. Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI, lo scrittore Leonardo Sciascia, il Patriarca di Costantinopoli. La Certosa di Serra San Bruno è uno dei luoghi di fede e contemplazione, da visitare almeno una volta nella vita.
Il Parco Archeologico di Scolacium, racconta la storia di Skylletion, città della Magna Grecia, che divenne una prospera colonia romana, Scolacium. Dell'abitato preromano di Skilletion rimane poco, mentre restano l'impianto della colonia romana e i resti delle strade lastricate, dell'acquedotto, degli impianti termali, dell'anfiteatro e del teatro. Il teatro, costruito nel corso del I sec. d.C., posto sul pendio naturale della collina, poteva ospitare fino a circa 5000 spettatori. Dal teatro proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i pregevoli frammenti architettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell'anfiteatro. La colonia romana di Scolacium, con i suoi imponenti resti, rappresenta un unicum nel panorama archeologico calabrese. Nel parco si trova inoltre la Basilica di Santa Maria di Roccella, fondata tra l'XI e il XII secolo secondo i canoni dell'arte romanica, con suggestioni bizantine e arabe. All’interno del Parco è il Museo dove sono esposti i risultati delle campagne di scavo con un allestimento che ripercorre la storia della città attraverso reperti che documentano la vita antica sotto ogni aspetto. Il museo conserva un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana. Si segnala, infine, uno straordinario manufatto: l'avambraccio colossale in bronzo. La visita si conclude con un interessante percorso di archeologia industriale: ancora intatto il Frantoio, costruito nel 1934 dalla famiglia Mazza.
La regione, oltre che splendide coste, presenta tre aree montuose di grande interesse naturalistico, tutte protette da parchi nazionali. All’estremo nord della regione, al confine con la Basilicata, si estende il Parco Nazionale del Pollino che, per la vastità del suo territorio, è il più grande parco nazionale italiano. L’area montana, che arriva fino ai duemila metri, crea l’habitat ideale per le faggete e le foreste di castagno, acero, pino bianco e pino loricato: la conifera che vive soltanto nei Balcani e nell'Appenino Calabro Lucano. Per questa sua particolarità e per la bellezza della sua sagoma e cromatura è stato scelto come simbolo del Parco.
Il Parco Nazionale della Sila si trova al centro della regione ed è caratterizzata da un grande patrimonio di biodiversità. Il paesaggio del Parco si presenta caratterizzato è molto vario: montuoso, collinare e pianeggiante e ricoperto di una vegetazione che cambia secondo l’altitudine. Dalla macchia mediterranea, si passa alle coltivazioni di ulivi e viti, fino ai boschi di pino laricio, faggio e castagno. I gioielli più belli e antichi del Parco sono i“Giganti della Sila”, alberi monumentali dalle straordinarie dimensioni, raggiunte in secoli di vita. Per quanto riguarda la fauna selvatica nella Sila il lupo occupa un posto di primaria importanza: l’animale, infatti, è il simbolo del Parco.
Il Parco Nazionale d'Aspromonte si estende a Sud della regione e comprende la parte terminale delle cosiddette Alpi Calabresi, chiamate in questo modo dai geologi per differenziarle dall’Appennino, la cui struttura calcarea e di origine sedimentaria non coincide con la geologia di queste montagne granitiche. I pendii sono scoscesi, caratterizzati dalla presenza delle fiumare, brevi corsi d’acqua alimentati dalle piogge, che incidono il terreno creando dei veri e propri canyon e suggestive cascate. Sono tante e diversificate le piante che trovano in questo luogo l’habitat ideale, dai grandi boschi secolari che coprono più di 40 mila ettari, alla macchia mediterranea, e alle piantagioni di agrumi della fascia costiera, che sul versante ionico si arricchiscono del bergamotto, “l’oro verde” della Calabria.
La Cattolica è una chiesa bizantina alle pendici del monte Cosolino della catena delle Serre. Il suo nome deriva dal greco Katholikon, che si utilizzava per indicare le chiese privilegiate dotate di battistero e, ad oggi, è uno tra i più importanti monumenti dell’intera Calabria, riconosciuta, da tutti i critici d'arte, come un'opera unica nella particolarità della sua costruzione e del suo meraviglioso equilibrio architettonico. La sua edificazione è dovuta ai monaci orientali, che si insediarono in grotte dette laure, alcune delle quali sono visibili ancora oggi. La sua destinazione originaria è da tempo dibatutta. C’è chi pensa fosse un complesso di laure basiliane, chi la considera un’antica chiesa matrice, o un oratorio musulmano, o un luogo di raccoglimento per le comunità eremitiche. Anche se, l’ipotesi più accreditata, vede la Cattolica di Stilo come parte d’un vecchio monastero dedicato all’Assunta. Più volte restaurata, ha una ricchezza cromatica e geometrica che ricorda le chiese d’Oriente. Esternamente formata da un cubo centrale sormontato da quattro piccole cupole in corrispondenza degli angoli della facciata, ha all’interno iscrizioni in arabo e altre di testi biblici, oltre che i resti d’antichissimi affreschi della Madonna, di Cristo e di San Nicola.
È il Caravaggio calabrese Mattia Preti, pittore del '600 nato a Taverna, famoso per la particolarità del suo linguaggio pittorico: caratterizzato da effetti chiaroscurali, ripresi, appunto, dallo stile di Michelangelo Merisi. Le sue tele sono conservate nel Museo Civico della sua terra natia. L'edificio museale è collocato nel complesso conventuale di San Domenico, realizzato nel 1464 ad opera di Fra Paolo da Mileto. Del convento, oggi, resta la chiesa ed il grande edificio che ospita la sede municipale, il Museo Civico e la biblioteca. Il percorso espositivo si articola in due distinti settori A e B: il primo, con opere databili fra il IV sec. a.C. e la fine dell’Ottocento, di cui si ricordano le pregevoli opere dei fratelli Gregorio e Mattia Preti, Marco Minniti, Giovan Battista Spinelli, Antonio e Giovanni Sarnelli, Antonio De Bellis; il secondo dedicato agli artisti dei sec. XX e XXI, ospita la Galleria d’arte contemporanea. Il settore d’arte contemporanea comprende: quattro spazi di esposizione permanente dedicati agli artisti Ercole e Lia Drei, Francesco Guerrieri e Carmelo Savelli; una sala intitolata allo studioso Alfonso Frangipane, con stampe e libri d’artista; un percorso dedicato agli artisti nati fra il 1900 e il 1960, tra i quali, le opere di: Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Mirella Bentivoglio, Vasco Bendini, Achille Pace, Giovanni Marziano, Antonio Violetta, Giuseppe Gallo, Francesco Correggia, Mario Parentela e Antonio Saladino.
I Bronzi di Riace, considerati tra le testimonianze più significative al mondo dell’arte greca classica, sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia, divenuti simbolo della città di Reggio Calabria. I Bronzi furono ritrovati nel 1972, in eccezionale stato di conservazione, sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina, da un appassionato subacqueo durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. Le statue si possono ammirare al Museo Archeologico di Reggio dove sono custodite testimonianze preistoriche, protostoriche e magnogreche. Non dimentichiamo che la Calabria fu il cuore pulsante e vitale della Magna Grecia. A partire dall’VIII secolo a.C., popoli provenienti dalla Grecia continentale colonizzarono le coste orientali calabresi, fondando le più antiche poleis di Crotone e Sibari, che poi si espansero in una rete di città che costituirono le colonie della Magna Grecia: Hipponion, Kaulonia, Krimisa, Kroton, Locri Epizefiri, Medma, Methauros, Rhegion, Skylletion, Sibaris, Temesa, Terina. Di questa illustre storia si trovano numerose testimonianze. L’idea di dare vita a un Museo Nazionale con i materiali portati alla luce nelle campagne di scavo nei principali siti calabresi prese forma concreta attraverso l’impegno dell’archeologo Paolo Orsi per la fusione delle civiche collezioni con quelle statali. Nel 1954, il soprintendente Alfonso De Franciscis aprì il Museo parzialmente al pubblico che fu inaugurato ufficialmente nel 1959.
La Galleria Nazionale di Cosenza è allestita nel cinquecentesco Palazzo Arnone, sul colle Triglio, dove all'interno ha sede la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria. La Galleria è costituita dalla collezione dei dipinti che documentano momenti significativi dell'arte dal Cinquecento al Novecento, in particolare meridionale. Espone opere di pittori nati in Calabria, da Pietro Negroni a Mattia Preti a Umberto Boccioni e di artisti napoletani che hanno influenzato gli esiti della pittura locale. Annovera pregevoli opere di Mattia Preti: Ercole che libera Prometeo, Ercole che libera Teseo, il Martirio di San Sebastiano, San Girolamo, Giacobbe, Labano il suo gregge e Rachele. Tra le altre opere: i bozzetti di Sebastiano Conca, una Sacra Famiglia del cosentino Pietro Negroni e splendide tele di Luca Giordano. Di particolare importanza anche i trentotto dipinti in deposito in comodato della Collezione Carime, tra cui un Cristo al calvario e il Cireneo attribuito a Giovanni e Giuseppe Bellini.
Uno dei più antichi e rari evangeliari esistenti al mondo, reso prezioso e unico grazie alle sue bellissime miniature sulla vita e sulle opere di Gesù. Un viaggio tra i resti di un documento che, nell'ottobre del 2015, è stato riconosciuto quale Patrimonio dell'umanità ed inserito dall'Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della memoria mondiale e che, senza indugio, possiamo considerare una delle opere più importanti presenti in Calabria. L’itinerario, che consente di immergersi nella spiritualità dei monaci basiliani, rappresenta anche una bella esplorazione della storia imprenditoriale della Calabria, attraverso la visita all’opificio e al Museo Amarelli. Si tratta della fabbrica di liquirizia più nota e importante d’Italia, con una rilevante fama internazionale. Si trova a Rossano Calabro e rappresenta una testimonianza indelebile di archeologia industriale, condotta da una famiglia presente e produttiva da 300 anni sullo stesso territorio attraverso la lavorazione della la liquirizia. La Calabria, infatti,vanta una tradizione storica nella coltivazione di questa pregiata radice, e si concentra in questa regione circa l’80 per cento della produzione nazionale, in particolar modo proprio nell'area geografica tra Rossano e Corigliano Calabro.
La certosa di Serra San Bruno è un monastero certosino ubicato in Calabria, nel Parco delle Serre, dal lontano 1090. Primo convento dei certosini fondato in Italia, è caratterizzato da un'atmosfera di pace e misticismo. I certosini sono soggetti, nel rispetto della tradizione, alla rigida regola monastica della clausura. Unico ponte con il “mondo reale” è il museo realizzato nel 1994. All’interno è presente una biblioteca che accoglie oltre 25.000 volumi. La quiete ed il silenzio, il canto melodioso dei frati certosini, i profumi della terra, introducono ad una singolare esperienza di fede e amore. Suggestivo è il Laghetto dei Miracoli dove è immersa la statua di San Bruno, a ricordo delle penitenze che il santo offriva a Dio. Il luogo, altamente contemplativo, è stato pellegrinaggio di molti personaggi illustri: S.S. Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI, lo scrittore Leonardo Sciascia, il Patriarca di Costantinopoli. La Certosa di Serra San Bruno è uno dei luoghi di fede e contemplazione, da visitare almeno una volta nella vita.
Il Parco Archeologico di Scolacium, racconta la storia di Skylletion, città della Magna Grecia, che divenne una prospera colonia romana, Scolacium. Dell'abitato preromano di Skilletion rimane poco, mentre restano l'impianto della colonia romana e i resti delle strade lastricate, dell'acquedotto, degli impianti termali, dell'anfiteatro e del teatro. Il teatro, costruito nel corso del I sec. d.C., posto sul pendio naturale della collina, poteva ospitare fino a circa 5000 spettatori. Dal teatro proviene la maggior parte del materiale recuperato durante gli scavi, tra cui spiccano i pregevoli frammenti architettonici e gruppi scultorei. Poco distante dal teatro si trovano i resti dell'anfiteatro. La colonia romana di Scolacium, con i suoi imponenti resti, rappresenta un unicum nel panorama archeologico calabrese. Nel parco si trova inoltre la Basilica di Santa Maria di Roccella, fondata tra l'XI e il XII secolo secondo i canoni dell'arte romanica, con suggestioni bizantine e arabe. All’interno del Parco è il Museo dove sono esposti i risultati delle campagne di scavo con un allestimento che ripercorre la storia della città attraverso reperti che documentano la vita antica sotto ogni aspetto. Il museo conserva un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana. Si segnala, infine, uno straordinario manufatto: l'avambraccio colossale in bronzo. La visita si conclude con un interessante percorso di archeologia industriale: ancora intatto il Frantoio, costruito nel 1934 dalla famiglia Mazza.
La regione, oltre che splendide coste, presenta tre aree montuose di grande interesse naturalistico, tutte protette da parchi nazionali. All’estremo nord della regione, al confine con la Basilicata, si estende il Parco Nazionale del Pollino che, per la vastità del suo territorio, è il più grande parco nazionale italiano. L’area montana, che arriva fino ai duemila metri, crea l’habitat ideale per le faggete e le foreste di castagno, acero, pino bianco e pino loricato: la conifera che vive soltanto nei Balcani e nell'Appenino Calabro Lucano. Per questa sua particolarità e per la bellezza della sua sagoma e cromatura è stato scelto come simbolo del Parco.
Il Parco Nazionale della Sila si trova al centro della regione ed è caratterizzata da un grande patrimonio di biodiversità. Il paesaggio del Parco si presenta caratterizzato è molto vario: montuoso, collinare e pianeggiante e ricoperto di una vegetazione che cambia secondo l’altitudine. Dalla macchia mediterranea, si passa alle coltivazioni di ulivi e viti, fino ai boschi di pino laricio, faggio e castagno. I gioielli più belli e antichi del Parco sono i“Giganti della Sila”, alberi monumentali dalle straordinarie dimensioni, raggiunte in secoli di vita. Per quanto riguarda la fauna selvatica nella Sila il lupo occupa un posto di primaria importanza: l’animale, infatti, è il simbolo del Parco.
Il Parco Nazionale d'Aspromonte si estende a Sud della regione e comprende la parte terminale delle cosiddette Alpi Calabresi, chiamate in questo modo dai geologi per differenziarle dall’Appennino, la cui struttura calcarea e di origine sedimentaria non coincide con la geologia di queste montagne granitiche. I pendii sono scoscesi, caratterizzati dalla presenza delle fiumare, brevi corsi d’acqua alimentati dalle piogge, che incidono il terreno creando dei veri e propri canyon e suggestive cascate. Sono tante e diversificate le piante che trovano in questo luogo l’habitat ideale, dai grandi boschi secolari che coprono più di 40 mila ettari, alla macchia mediterranea, e alle piantagioni di agrumi della fascia costiera, che sul versante ionico si arricchiscono del bergamotto, “l’oro verde” della Calabria.
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